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L’olismo è un principio filosofico e metodologico secondo il quale la totalità rappresenta più delle singole parti da cui è costituita.
Dall’applicazione del concetto olistico in medicina è nata negli anni Settanta la cosiddetta medicina olistica, che si fonda sulla visione dell’essere umano come una totalità costituita da mente, corpo e spirito.
Secondo i sostenitori della medicina olistica, a differenza della medicina tradizionale, che in presenza di una malattia si sofferma esclusivamente sui sintomi e la zona del corpo interessata, le discipline olistiche devono mirare a guarire l’uomo nella sua interezza.
L’approccio olistico è dunque orientato al raggiungimento di un benessere globale dell’individuo e non alla cura della specifica malattia, per la quale il consulente olistico dovrà invece esortare il paziente a rivolgersi ad un medico specializzato.
Si considerano discipline olistiche numerose pratiche con effetti terapeutici: lo yoga, l’agopuntura, la fitoterapia, l’ayurveda e la medicina tradizionale cinese, lo shiatsu, l’osteopatia, l’omeopatia e tante altre ancora.
Va specificato che per praticare alcune di queste discipline occorre aver conseguito la laurea in medicina, come nel caso dell’ayurveda (la medicina tradizionale indiana), l’agopuntura e l’omeopatia, mentre altre tecniche richiedono diversi anni di studio, come nel caso dell’osteopatia.
In ogni caso, l’operatore olistico non può sostituirsi al medico, non prescrive medicine e non può effettuare diagnosi: la finalità delle discipline olistiche è unicamente quella di ritrovare l’equilibrio fra mente, corpo e spirito e aiutare il paziente a mantenere un profondo benessere psicofisico, a scopo curativo ma anche preventivo.